
Alexander Skarsgård è l'uomo del momento. Sulla scia del successo ottenuto in True Blood e nel film campione d'incassi Battleship, la sua carriera è appena all'inizio. Nel film Melancholia interpreta Michael, un uomo che sta per sposare la donna della sua vita, Justine (interpretata da Kirsten Dunst), e che non immagina nemmeno cosa stia per accadere. Ma le sue origini sono molto lontane nel tempo, si perdono nei meandri dei film come 'Zoolander', la pellicola che cambiò per sempre la sua vita. Raggiunto da Moviefone, Skarsgård si lascia andare ad alcune dichiarazioni.
Zoolander è un film stupido.
"Si lo è. E' una cazzata, piuttosto".
Quando hai letto il copione di Melancholia cosa hai pensato?
"Voglio dire, è un film di Lars Von Trier, quindi è un po' una commedia romantica sulla fine del mondo".
Interpreti, sicuramente, la più bella persona del film.
"E' stato divertente, perché è totalmente diverso da Eric, il maschio alfa di True Blood. Abbiamo girato il film subito dopo aver terminato le riprese della terza stagione di TB, per cui avevo trascorso sette mesi in compagnia di Eric. E' stato divertente fare qualcosa di diverso".
E' stato questo ad attirarti?
"No. Intendo dire, Von Trier mi ha attirato. Appena ho sentito il suo nome è stato un gioco da ragazzi accettare la parte. Avrei fatto qualunque cosa mi avesse chiesto di fare".
Penso che questo film (Melancholia) sia abbastanza realistico. Mostra cosa accadrebbe se un altro pianeta entrasse in collisione con la Terra. Voglio dire Bruce Willis non decolla su una navicella spaziale per salvare la Terra.
"[Ride] No".
O forse sì, ma non stiamo a pensarci troppo. E proprio la confusione che si crea. Del tipo 'Che cavolo sta succedendo? Cos'è quello?'
"E' difficile trovare risposte ad un film del genere. E' difficile parlarne".
Perché?
"Non lo so, è solo così....E' stata un'esperienza così straordinaria che è difficile da descrivere, in un certo senso. Era solo tutto diverso. E Von Trier è così poco convenzionale nel modo in cui fa film".
Cosa ha di non convenzionale secondo te?
"Il modo in cui ti fa sentire libero. E' liberatorio, in un certo senso. Non ci sono segni di nastro che si devono rispettare o 45 minuti di illuminazione che faccia sembrare tutto bello. E' tutto vero. E si spara un sacco - non c'è molta attesa intorno. E ci si diverte tanto con lui, non si preoccupa della continuità".
C'è una scena che si distingue in tal senso?
"Beh, il primo giorno, la scena della limousine. E Lars era del tipo 'Ragazzi, siete bloccati, parlate per un po', e poi Alec esce dalla limousine per aiutare il conducente'. Io ero tipo 'Certo, da che parte vuoi che esca?' Lars mi ha guardato e mi ha detto 'Non lo so, fai come vuoi' Ed è stato tutto così spontaneo, semplice, liberatorio".
Come attore ti sembrava tutto così lontano da te?
"Beh, mi sentivo come se fossi libero di fare quello che volevo. E lui a rischiare se non funziona. Ma lavorare con lui ti fa sentire libero. Ti dà la fiducia di credere di poter fare quello che vuoi".
In True Blood interpreti un personaggio estremamente popolare. Un sacco di persone hanno interpretato personaggi famosi in tv e qualche volta si finisce con l'essere confusi con loro. Tra il film Melancholia e Battleship sei uscito dagli schemi, ti sei spogliato del ruolo di Eric, non sarai più confuso con lui per il resto della tua vita? O forse vorresti essere ricordato per quello?
"Bene, non è una strategia la mia. E' più....ho bisogno di questo. Per me e la mia creatività. Naturalmente dopo TB ho un sacco di script che sono simili a quello show o molto simili a Eric Northman, perché la gente vuole vederti e confonderti con il personaggio. Quindi il carattere è lo stesso, cambia solo il set. Prima di tutto non è assolutamente buono per la carriera interpretare solo un personaggio, perché poi si diventa quel personaggio. Ottenere sempre gli stessi ruoli. Questo è un suicidio creativo. Così è per me, non ho intenzione di restare ancorato ad un personaggio. Perché non sono ispirato; non ho bisogno di essere incoraggiato. Non c'è niente in quello script o in quel ruolo che scoprirò. Voglio dire, esiste già, lo sto già facendo. Mi basta lì e mostrare quello che ho fatto negli ultimi anni. E' per questo che Michael di Melancholia è così diverso da Eric di TB".
Ti sono stati offerti altri ruoli da vampiro?
"Non altri ruoli da vampiro, ma sicuramente molti ruoli simili a Eric Northman, anche se non sono vampiri, ma è come se lo fossero. Fondamentalmente Eric Northman ma senza le zanne. Più o meno lo stesso ragazzo".
Sono curioso di sapere una cosa: durante la prima stagione di TB Eric era un po' spaventoso, ma sento come se, nelle ultime stagioni, ci fosse qualcosa di più attraente in lui. Ho ancora voglia di essere suo amico. Forse è la pettinatura.
"Bene è questo che amo. Quando le persone guardano qualcosa sono pigre. Così vogliono etichettare i personaggi. Oh 'l'eroe', 'la ragazza', 'il cattivo'. E si siedono comodamente, così è molto comodo, sai? Questo è ciò che ho amato di Eric, la sua trasformazione. Mi fa sempre piacere quando la vita è più complicata di così. Nei film mi piace quando c'è un po' di oscurità nel protagonista. E non c'è bontà nell'antagonista. Quando c'è più di una zona grigia, più di un semplice bianco o nero. Quello che mi piace di Eric è che quando lo incontri è presentato come il cattivo. E il pubblico dice 'Va bene, molto bene, ecco lo sceriffo cattivo'. Ma poi, dopo un po', lo spettatore dice 'Oh, aspetta un attimo, perché lo ha fatto?' Ed io amo la gente che si è dovuta rimangiare la prima impressione ed ora dice 'Oh, merda, beh, in realtà forse non è così cattivo'. Ma naturalmente, quando la gente vede una vulnerabilità, una debolezza, una sensibilità, la gentilezza e la lealtà è difficile, perché desidera ancora che quel personaggio sia pericoloso, un predatore..."
So che le scene d'amore sul set non sono altro che professionali. Ma non è strano sapendo che gli altri due attori sono sposati nella vita reale?
"Non proprio. Siamo buoni amici nella vita reale ed attori professionisti sul set. Tutti e tre. Sappiamo quello che stiamo facendo. Ed è come, amo Anna Paquin fino alla morte, ma Steve ovviamente sa che la nostra è un'amicizia platonica. E' imbarazzante quando non conosci gli altri attori. Steve sa che non sono una minaccia".
Beh sembra tipo 'Oh, spero che tu non la stia importunando'...
"Nah. Steve era molto dolce anche prima di arrivare a tutte quelle scene. Lui mi disse 'Amico, voglio solo che tu sappia che desidero che tu ti senta a tuo agio, non è affatto imbarazzante. Ti voglio bene e sappi che non avrei mai voluto che Anna facesse queste scene se non con te, perché siamo buoni amici. Non è affatto strano e voglio che tu non ti trattenga, perché sarebbe strano se tu ti sentissi a disagio. Fai quello che devi fare'. E' stato straordinario nel dirlo".
Quali sono i tuoi ricordi su Zoolander? E' stato il tuo primo film americano se non sbaglio...
"E' stato il mio primo lavoro. Sono venuto in America in vacanza, ho sempre vissuto in Svezia. Ero in vacanza con mio papà ed il suo manager che mi disse 'Vuoi andare a fare un provino e vediamo che succede?' Ed io 'Oh, sarà divertente. Sono ad Hollywood e sto andando ad un provino'. E mi è capitato Zoolander. Sono stato fortunato ad averlo fatto. E' stato surreale. Ero un ragazzino del sud di Stoccolma in vacanza ad Hollywood. Due settimane dopo stavo girando un film a Tribeca con Ben Stiller, capito?
E poi sei tornato in Svezia e che hai fatto?
"Già. Lì ero solo in vacanza. Avevo un agente ed un manager dopo Zoolander, ma stavo lavorando ad uno spettacolo in Svezia dove dovevo restare per 3/4 anni. E quando sei sul palco non hai tempo, lavori sei giorni la settimana. Quindi non avevo davvero tempo per andare a Los Angeles e fare incontri, leggere script e roba del genere. Ma da quando ho un agente ed un manager loro mi dicono: 'Ogni volta che finisci i tuoi ruoli devi uscire per un paio di settimane e fare incontri, andare a Los Angeles.' Come nel 2004 e 2005 quando ho cominciato ad andare a Los Angeles durante le pause tra un film ed un altro in Svezia".
Tutto a causa di Zoolander...
"Sì, è strano. E' davvero pazzesco quello che è successo. Sono stato estremamente fortunato, alla mia prima audizione".
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