
'Alexander Skarsgårs è esausto'. Queste le parole con cui il sito Bullettmedia lo descrive durante l'incontro presso il New York's Crosby Hotel dove l'attore si trova per assistere alla proiezione del suo ultimo film Melancholia. Eric di True Blood tra oggi e domani volerà a Stoccolma per una settimana di riposo e poi tornerà in Luisiana per vestire nuovamente i panni del vampiro Northman. "Sono così sbronzo" scherza Skarsgård, mentre si rannicchia su una poltrona.
Sembra che tu ti sia divertito a passare gli ultimi due mesi a New York.
"Certo, ma ero così preoccupato. E' dura essere a New York, quando non hai tempo di fare il turista. Mi piacerebbe avere una o due settimane libere per godermi davvero la città".
Puoi parlarci del film Disconnect, nel quale reciti?
"Mi sono divertito molto a recitare in Disconnect. E' un film corale, una specie di Short cuts. Il regista Henry Alex Rubin e' davvero ispirante, parla senza giochi di parole. Il film parla del modo in cui le persone si incontrano nell'era del digitale, degli incontri su internet e del bullismo che viaggia nel web. Nella storia io sono sposato con Paula Patton ed entrambi siamo sempre online per chattare con altre persone. E' un matrimonio molto disfunzionale. Improvvisamente, qualcuno ci ruba l'identità, noi pensiamo di saper chi possa essere così ci mettiamo alla ricerca del ragazzo. Il viaggio che ci porta alla ricerca della persona che ci ha rubato l'identità è pieno di colpi di scena e ci fa avvicinare sempre di più, unisce il nostro matrimonio. Nel film c'è anche Michael Nyqvist, che interpreta il personaggio di Daniel Craig ne 'The girl with the dragon tatoo'. Io e Michael abbiamo vissuto a due isolati di distanza a Stoccolma, ma non ci era mai capitato di lavorare assieme".
In che modo la tua esperienza in True Blood ti ha aiutato? O è una storia a sè?
"Quando ho preso parte allo show di True Blood ero preoccupato, pensavo che sarei stato per sempre Eric Northman. Ma non è stato così. Lo show è straordinario e tutti riusciamo a dimostrare quanto valiamo. Se faccio un gioco o un film, ho uno script e così posso vedere dove sto andando, come si evolve la storia e come il personaggio crescerà. True Blood è stato diverso, ovviamente. Era come 'Come cavolo faccio a fare questo? Cosa accadrà tra due, tre, quattro anni? Sono più di questo?'"
E' un po' una lama a doppio taglio quindi. Lo spettacolo ha un enorme successo e dovete molto a True Blood per la vostra popolarità, ma è anche un enorme impegno.
"Assolutamente. E, naturalmente, ho perso anche delle incredibili occasioni lavorative perché giriamo per sette mesi per creare una sola stagione. Mi sono stati offerti progetti fantastici, ma se non si inseriscono nei cinque mesi di pausa dal set di True Blood non posso accettare. Questa è la parte brutta. Mi è dispiaciuto non poter accettare, certo, ma io sono fortunato ad essere nel cast di True Blood, mi ha dato notorietà e non smetterò mai di ringraziare Ball per questo. Ho altri due anni di contratto per True Blood, dopo di che deciderò cosa fare. Chissà forse farò il freelance!"
Come funziona?
"Ho firmato un contratto di sei anni con True Blood ed hanno la possibilità di tenermi per tutti gli anni se vogliono o licenziarmi. E' normale no?!"
Se decidessi di lasciare al termine del contratto dovrebbero trovare un modo per uccidere il tuo personaggio, ma lui è già morto...
(Ride). "E' vero. Per lo stesso motivo non sono obbligati ad utilizzare il personaggio per sei anni. Potrei essere eliminato dallo show in qualsiasi momento, anche se spero di no! (Sorride) Amo il mio personaggio. Amo come sia cambiato in questa ultima stagione, quello che faccio nello show e le persone con cui lavoro. E' tutto fenomenale. Ormai siamo una famiglia! In più ogni anno ho tempo libero, cinque mesi in cui non giriamo e così posso andare in Svezia dalla mia famiglia o dedicarmi ad altro. L'anno scorso ho girato Melancholia, che p stata un'esperienza incredibile. Peter Berg mi ha diretto in Battleship, altrettanto straordinario, ma totalmente diverso. Ogni stagione ritorno sul set di True Blood riposato e felice di essere lì".
E' piuttosto raro vedere tanti protagonisti andare così d'accordo sul set ed al di fuori di esso...
"Spesso è così, è vero. Ed è triste. Ma noi siamo molto uniti, nessuno è invidioso dei ruoli altrui ed ognuno ha a cuore il destino degli altri".
Parlami del tuo tempo sul set di Melancholia.
"E' il sogno di ogni attore. Mi sentivo così libero, incoraggiato mi sono divertito ad esplorare questo nuovo personaggio. Lars non ha nemmeno avuto il modo né il tempo di eliminare le scene (ride). Mi presentavo sul set e dicevo 'Va bene, vediamo cosa succede oggi'. E' stato tutto così divertente. Lars non è uno di quei registi che ti dice per filo e per segno cosa devi fare ed in che modo, ma non è nemmeno di quelli che dicono 'Fate quello che volete e vediamo cosa succede'. Lascia ai suoi attori l'interpretazione, per creare momenti unici difficilmente ricreabili. Se una scena non gli piace dice 'Va bene non ha funzionato, proviamo così'".
Avevi mai lavorato con lui prima?
"Solo per un giorno, dieci anni fa, con mio padre (l'attore Stellan Skarsgård). Avevo fatto una piccola parte per lo show danese D-Day".
Quindi tuo padre ti ha raccontato tante cose su di lui
"Un po' sì. Mio padre ha lavorato con lui diverse volte, così ho imparato a conoscerlo attraverso i suoi racconti. Quando mi ha chiamato per offrirmi la parte non sapevo nemmeno cosa avrei dovuto fare, ma sono stato felice che mi abbia chiamato e mi abbia dato la possibilità di lavorare con lui".
Cosa pensi della sua fama di tiranno?
"Lo adoro! Gli piace osservare la gente e dir loro delle cose solo per vedere che tipo di reazione hanno. Ma lui è un uomo adorabile. E' dolce e tutti quelli che dicono che è un tiranno mi fanno ridere".
Penso che il suo senso dell'umorismo non venga capito da molti...
"In Scandinavia lo ammirano tutti. La maggior parte delle cose che dice nelle interviste sono solo stronzate, cerca di essere divertente".
In Melancholia sei un ottimista che sta con una donna scoraggiata e distruttiva. E' un ricordo dell'Eric di True Blood?
"Sono diametralmente opposti, il che è impressionante. Michael è così timido. Quando pronuncia il suo discorso alle nozze balbetta e non sa come esprimersi. Lui è più dolce e vulnerabile di Eric. Quando sono in pausa da True Blood cerco sempre progetti differenti dalla serie tv. A causa del successo dello show, la gente vorrebbe che io recitassi con la stessa intensità di Eric, ma non è quello che sto cercando. Se per sette mesi ho interpretato Eric, nei restanti cinque vorrei essere qualcun altro. Voglio esplorare nuovi personaggi. Ogni volta che intraprendo un viaggio non voglio che diventi uguale ad uno già fatto".
Perché in Melancholia Michael alla fine rinuncia alla sposa e la lascia durante la prima notte di nozze?
"La loro ultima conversazione gli rivela molto. Lui le dice 'Avrebbe potuto essere così diverso' e lei gli risponde 'Beh Michael cosa ti aspettavi?'. In fondo lui sapeva che non avrebbe mai potuto funzionare. Quando vanno in camera da letto lui sa già che è finita. Ma poi iniziano a baciarsi e lui pensa, disperato 'Forse è così che deve andare'. Lui è seduto lì, ai piedi del letto, da solo durante la sua prima notte di nozze, sa che ormai è finita. Per lui lei è come una ferita, un fragile uccello. Vorrebbe renderla felice, migliorare, ma non può".
Nella seconda parte del film il tuo personaggio non c'è. Per Michael il mondo è finito quella prima notte di nozze, non ha bisogno di aspettare la fine del mondo...
"Sembri così deluso! Aspettavi forse che apparissi come Bruce Willis, armato di pistole e sparare a tutti per riottenere la ragazza?"
E forse chiedere troppo?
"Mmmm" Ride
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